L’immaginazione attiva è un metodo, sviluppato da Carl Gustav Jung, per favorire un confronto diretto fra l’Io e l’inconscio.
Una delle facoltà naturali che caratterizzano l’essere umano è la capacità di immaginare: i nostri ricordi, le nostre paure e speranze, le nostre visioni sul futuro ci abitano prima di tutto come immagini interiori.
Non solo. Lavorando su di sé, in una fase della sua vita particolarmente tormentata e segnata da grandi tensioni, Carl Gustav Jung, ha sperimentato anche un’altra dimensione dell’immaginare e cioè il valore terapeutico dell’immaginazione.
Negli anni 1912-1915, Jung si sentiva invaso da fantasie che lo angosciavano profondamente e si rendeva conto che l’unico modo per affrontarle, era entrare in dialogo con loro. Più che inventare il metodo dell’immaginazione attiva, Jung lo ha perciò scoperto attraverso alcune esperienze personali, come una particolare forma intenzionale di introspezione psichica.
A differenza del fantasticare passivo, nel metodo dell’immaginazione attiva si focalizza quindi l’attenzione su emozioni, figure e immagini interiori cercando di interagire con loro.
Questa particolare forma di accesso alla nostra interiorità favorisce una maggiore integrazione fra la dimensione conscia e quella inconscia della psiche.
Prendersi cura di sé significa perciò anche prendersi cura della propria immaginazione e coltivarla come una risorsa e fonte preziosa di una più intensa vitalità interiore.
Offro regolamente seminari introduttivi di apprendimento del metodo e su richiesta anche percorsi individuali.